Riniolo, rischiamo arretramento dei diritti e torsione autoritaria
Per il fondatore del Circolo Arci Sparwasser la condizione delle persone Lgbtqi continuerà a essere la cartina al tornasole della salute della democrazia
Con Altrestorie abbiamo deciso di raccontare come sta vivendo la pandemia di coronavirus la nostra comunità Lgbtqi. Tanti volti, esperienze e riflessioni di attiviste/i, persone impegnate nel sociale, in politica, nelle lotte, nel web, artiste/i, e di tutta la splendida e variegata moltitudine che con le sue diversità da sempre anima la nostra comunità.
Abbiamo deciso di sentire Filippo Riniolo, artista e attivista impegnato sin da giovanissimo nel movimento studentesco ed Lgbtqi, in cui ha animato l’esperienza di QueerLab. Da alcuni anni con altre compagne e compagni di strada ha fondato Sparwasser, vivace Circolo Arci del Pigneto a Roma.
Sparwasser, circolo Arci del Pigneto che avete fondato qualche anno fa, in breve è diventato un punto di riferimento della scena socio-culturale romana. Come state reagendo all’emergenza dettata dal coronavirus? Cosa avesse messo in campo?
Abbiamo lanciato Casa Pigneto. Una serie di azioni che hanno come obbiettivo il tenere insieme un territorio e la sua comunità. Sono oltre 250 i volontari attivi che fanno diverse cose: dalla consegna a domicilio della spesa agli anziani e persone con patologie, allo sportello lavoro e persino uno sportello psicologico.
Stiamo dando una mano alla nostra associazione più sociale “Nonna Roma” che è un banco alimentare e consenga cibo alle persone in difficoltà. Con l’esplosione dell’epidemia sono esplose nuove povertà e oggi consegna cibo gratuito a più di mille nuclei familiari. Farlo nel pieno rispetto delle norme igieniche è davvero un lavoro complesso e faticoso.
Filippo Rinolo, 34 anni, artista e militante Queer. Milanese, vive e lavora a Roma. Oggi è nel direttivo del Circolo Arci Sparwasser, di cui è stato presidente per i primi 3 anni. Siede nella Commissione nazionale cultura di Arci.
Poco prima che l’epidemia esplodesse avevate subito un grave furto e lanciato una campagna per ricominciare. Ora questa prolungata chiusura delle attività classiche che impatto sta avendo sulla vostra associazione e su un quartiere, il Pigneto, che normalmente è ritrovo della movida romana? Come andate avanti? Pensi che le misure del Governo siano sufficienti?
La campagna di raccolta fondi è andata bene. Abbiamo centrato l’obbiettivo di ricomprare le attrezzature rubate e mettere in sicurezza il circolo. Perchè ti possono rubare un impianto, ma non una comunità. Sulla situazione dell’associazionismo il tema è complesso. I decreti del governo sono parziali ovviamente, ma un mese o due si possono reggere, il punto è la ripresa delle attività. Come faremo a fare assemblee, presentazioni di libri, feste e dibattiti, con il distanziamento sociale? Il problema più grave non è il presente, ma il futuro. ovviamente
Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come sono cambiati il tuo lavoro, le tue abitudini, le tue relazioni?
Sto dipingendo, molto. Ma a casa. Uscire e andare a studio è impossibile. Mi mancano i miei amici. Vederli. Stare con loro. Vivo con il mio coinqulino ed è l’unica persona che vedo da ormai un mese. Ma sono un tipo riflessivo e ho sempre passato tempi lunghi da solo. Per studiare e dipingere. Per cui reggo alla grande. Mi manca il giocare a calcio. La mia vera passione. Ho una voglia matta di indossare di nuovo le scarpette e tirare dei calci ad un pallone.
Il virus e le misure per contrastarlo hanno avuto un impatto enorme sulla socialità e anche sugli spazi di aggregazione lgbtqi, come associazioni, serate, locali, eventi culturali. Come ripartire, come saranno i prossimi mesi?
Questa è la vera incognita. Non conosciamo il virus. Non possiamo prevedere quando e come si riapriranno gli spazi di socialità. La comunità Lgbt ha da tempo un rapporto con le App e con la dimensione digitale. Anzi internet, secondo molta letteratura scientifica lgbt, ha determinato l’emersione di molte persone della nostra comunità, mostrando con un click che non erano sole.
Come ti immagini il futuro a livello politico, sociale ed economico? Quali conseguenze, rischi, ma anche nuove sfide o possibilità?
Ci sono diversi fattori: il primo è il ritorno della politica sull’economia. Un ruolo che non aveva avuto negli ultimi 25 anni. Il primato dell’uomo sul denaro. Un valore molto di sinistra. Anzi il motivo stesso per cui la sinistra esiste. Il vero elemento che mi spaventa è la torsione autoritaria e digitale delle forme di governo. L’elogiare la “capacità” coercitiva del governo cinese. L’utilizzo della decretazione d’urgenza così a lungo. Il fatto che spariscano i partiti e rimangano solo le istituzioni. La torsione autoritaria è cominciata dall’inizio del 2000 (dal boom cinese per internderci) ma la pandemia ne accellera e accentua il processo.
Infine qual è oggi secondo te la prospettiva che si apre nella lotta per i diritti e la liberazione sessuale?
Grande tema. Enorme. Il punto si riallaccia a quello che argomentavo prima. La natura della democrazia. Che non è dittatura della maggioranza ma tutela delle minoranze. Dei più deboli. Non è (solo) la libertà di votare ma sopratutto la libertà di essere ciò che si vuole, ciò che si sente.
Ne evinco due cose: la prima è che le condizioni di vita delle persone Lgbt continueranno ad essere la cartina al tornasole della salute della democrazia.
L’altra, più complessa, è che il movimento si troverà a lottare controcorrente rispetto alla storia. Mentre nella fase post 2000 c’è stata una generale avanzata delle istanze Lgbt, ad oggi potremmo avere un arretramento. Anche questo, a dire il vero, già riscontrabile nei Paesi che prima di altri hanno avuto questa torsione autoritaria: la Russia, l’Ungheria, la Turchia, solo per fare alcuni esempi.