H.E.R., Non potremo più permetterci il lusso della discriminazione

H.E.R., Non potremo più permetterci il lusso della discriminazione

La raffinata musicista e cantante transgender, oggi finalista al festival Musicultura 2020 con “Il Mondo Non Cambia Mai”, ha trasformato il salotto in palco

Con AltreStorie abbiamo raggiunto Erma Castriota, in arte H.E.R.

Musicista e cantautrice pugliese e transgender, H.E.R è nota soprattutto per il suo straordinario virtuosismo col violino elettrico. Nel 2000 ha legato il suo debutto da solista al World Pride di Roma con la cover di Nessuno mi può Giudicare e negli anni è diventata protagonista della scena cantautorale e artisitica colaborando con artisti come Franco Battiato, Morrisey, Teresa De Sio, Roy Paci, Têtes de Bois, Petra Magoni e dividendosi tra teatro, cinema, musica e concerti dal vivo.

Attualmente è finalista per la XXXI edizione di Musicultura, col suo brano “Il Mondo Non Cambia Mai”, prodotto da Gianni Testa per Joseba Publishing.

Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come sono cambiati il tuo lavoro, le tue abitudini, le tue relazioni?

Le mie abitudini sono, ovviamente, cambiate. Ho comunque trasformato il mio salottino in un palcoscenico. È molto impegnativa come cosa ma sopravviverò anche a questa!

Il mio lavoro mai come adesso è cambiato in meglio considerando che mi sto occupando, insieme alla mia equipe, della promozione del mio brano  in concorso a Musicultura. È un lavoro on line perciò ideale per questo periodo.

Le mie relazioni sono ridotte all’osso… Prima convivenza con il mio compagno, ora solitudine meditativa,  spesa settimanale e stop.

Erma Castriota, in arte H.E.R, nasce a San Giovanni Rotondo (FO) (quasi) 50 anni fa.
Sin da piccola scopre l’amore per la musica che con il suo violino la porterà in giro per il mondo come protagonista della scena cantautorale moderna.
Artista transgender da sempre visibile, lega il debutto da solista con il World Pride 2000 di Roma, per il quale incide la sua versione di “Nessuno mi può Giudicare”.
Negli anni allarga sempre più il suo campo di azione spaziando tra teatro, cinema, musica e concerti dal vivo.
Attualmente è in gara come finalista per la
XXXI edizione di Musicultura col suo brano “Il Mondo Non Cambia Mai”.

Nel brano “Il Mondo non Cambia Mai”, finalista a Musicultura 2020 parli di paure, egoismi e difficoltà a conoscere chi è divers* da noi. Una denuncia sociale e politica che sembra puntare il dito contro un Mondo che negli ultimi anni ha eretto più muri che ponti e che pure di fronte all’emergenza globale della pandemia, stenta a trovare unità e solidarietà.

Il mondo non cambia mai”  l’ho scritta nell’ottobre del 2019 e parla , ovviamente, del  “pensiero unico” che non prevede le differenze… Tutte cose che negli ultimi anni abbiamo ampiamente respirato sia politicamente che socialmente. Ora invece è tutto capovolto e rivalutabile. Spero che questo stop globale porti a ciascuno quell’umanità perduta, quella poi tipica di ogni ” dopoguerra”. 

D’altro canto oggi assistiamo sicuramente anche ad episodi di regionalismo sanitario ed economico che non rende l’Italia  omogenea. Ma è ancora troppo presto per tirare le somme sul termometro sociale  prossimo. 

Continua dopo la galleria fotografica…

Hai partecipato al festival quasi 20 anni fa con un altro nome e un’altra identità. Nel mezzo un percorso artistico e personale di transizione. Che cosa ti ha insegnato? Come artista transgender che rapporto hai avuto con la comunità Lgbtqi ?  

Il mio rapporto con la comunità Lgbtq è stato sempre attivo sin dal 2000 quando ho partecipato al disco ufficiale del World Pride a Roma con Nessuno Mi può Giudicare. Nel 2005 con il film a tematica transgender Mater Natura di Massimo Andrei si è consolidato definitivamente, e negli anni tante sono state le mie partecipazioni a eventi rainbow malgrado i miei vari impegni e i miei viaggi che mi hanno sempre portato in giro per il Mondo.

Nel 2016 , ad esempio, sono stata lietissima di suonare come omaggio all’unione civile del primo sindaco gay  in Italia celebrato dalla sen. Monica Cirinnà.

Sul lavoro non mi sono mai nascosta, malgrado il grande sistema musicale ha sempre compresso  e isolato una situazione delicata come la mia. Oggi il mio brano e la mia partecipazione con una nuova identità in un festival musicale così prestigioso potrebbero  essere un gran segnale di apertura. Oltre il mio personale “riscatto”!

Come è nata l’idea del videoclip in versione “quarantena” con la partecipazione di tanti volti diversi ripresi nel chiuso delle proprie case. Desiderio di raccontare un momento così particolare delle nostra esistenza o necessità per andare avanti e non fermarsi?

L’idea del videoclip è stata davvero una cosa fulminea. Avevo il brano pronto, promozione su Radio 1  gratuita… Sarebbe stato  un peccato non farlo! Mi è bastato farmi riprendere dal mio compagno nel bagno di casa e in salotto e, dopo aver chiesto ad alcuni amici  (che ringrazio) un piccolo contributo con dei video selfie, l’ho fatto montare dal videomaker Raffaele Fracchiolla.

Il video è prodotto  dalla Joseba (la mia etichetta ) ed è  anche uno spaccato delle nostre impietose solitudini domestiche, dove un water diventa paradossalmente la porta del nostro inferno, ma il tutto esperesso ovviamente in modo  molto queer  e divertente 

Il mondo della cultura e dello spettacolo è stato duramente colpito dal covid e dalle misure di distanziamento sociale introdotte. Come salvarlo? Come riprendere?

Il mondo dello spettacolo è quello più colpito in assoluto perché è quello che riprenderà dopo tutti gli altri e  anche perché  è il  meno regolamentato a livello fiscale e legislativo. Troppi ancora i paletti previdenziali, troppi gli errori pregressi che ci porteranno indubbiamente ad una grossa crisi di cui stiamo vedendo solo la punta di un iceberg importante.

A me, ad esempio, saltati due  spattacoli con il regista Luciano Melchionna di cui uno è il famosissimo Dignità autonome di prostituzione,  che prevedeva un afflusso enorme di pubblico e un’interazione  impossibile da concepire diversamente.

Solo il tempo ci potrà dare una risposta. Resto comunque fiduciosa sulle varie possibili formule alternative.

Continua dopo la galleria fotografica…

Secondo te la situazione attuale quali rischi prospettive sfide apre nella lotta per i diritti e la liberazione sessuale?  

Penso davvero che questa crisi ci porterà all’essenziale  e non avremo (spero) né il tempo né tantomeno  il “lusso”  della superflua discriminazione 

Spero che questa guerra ci porti tutti sull’unica strada possibile: quella dell’umanità condivisa.  

Se sarà così tutto sarà diverso  e “vero” . E tutte le battaglie fatte potranno così dare finalmente frutti davvero importanti.  


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