Ridolfi, I confini in natura non esistono

Ridolfi, I confini in natura non esistono

“La comunità Lgbtqi sa dimostrarsi solidale come è stato coi pride del 2012 con la ricostruzione post-terremoto in Emilia. Ora non dobbiamo essere da meno”

Con Altrestorie abbiamo deciso di raccontare come sta vivendo la pandemia di coronavirus la nostra comunità Lgbtqi. Tanti volti, esperienze e riflessioni di attiviste/i, persone impegnate nel sociale, in politica, nelle lotte, nel web, artiste/i, e di tutta la splendida e variegata moltitudine che con le sue diversità da sempre anima la nostra comunità.

Dalla sua quarentena nel Nord Est abbiamo raggiunto Sebastiano Ridolfi, attivista, manager e conduttore radiofonico, pansessuale dichiarato. Da 8 anni conduce “Romeo in Love“, video podcast sulla cultura Lgbtqi dell’Università di Verona, e ha condotto i Pride di Vicenza (2013), Venezia (2014), Verona (2015), Bergamo (2018)

Il Veneto dove vivi è stato tra le prime regioni in Italia colpite dal coronavirus, ma la risposta sembra essere stata molto diversa da quella della vicina Lombardia. Tu che idea ti sei fatto? Com’è lì la situazione?

Alcune aree sono state tra le prime del Paese a essere colpite, mentre altre sono rimaste affollate di turisti fino al giorno del primo decreto ministeriale. Il Veneto ha più anime e non ha mancato di esprimere la sua eterogeneità anche in questa circostanza. Senza dubbio qui il dramma è da settimane affrontato con responsabilità dalla maggior parte dei cittadini, che anche dalle statistiche sulla circolazione si stanno rivelando diligenti.

Sebastiano Ridolfi (soprannome: Fox), 37enne manager e speaker radiofonico, vive a Verona è sentimentalmente mpegnato e vive da solo.
Pansessuale dichiarato da 13 anni, da 12 attivista per i diritti civili. Per 8 anni conduce “Romeo in Love“, video podcast sulla cultura Lgbtqi dell’Università di Verona, presentatore e attivista dei Pride di Vicenza (2013), Venezia (2014), Verona (2015), Bergamo (2018).
Primo candidato gay dichiarato a candidarsi per il ruolo di Papà del Gnoco, Sire del Carnevale Veronese, tradizione pagana ma molto conservatrice vecchia di quasi 500 anni

Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come sono cambiati il tuo lavoro, le tue abitudini, le tue relazioni?

Lavoro da casa dalla settimana precedente al lockdown, nella quale con capo e colleghi ho riorganizzato l’azienda per renderla operativa in remoto al 100%. Quei pochi giorni di anticipo sui tempi mi hanno consentito di raggiungere il mio partner in una città vicina alla mia, e da allora affrontiamo questa inusuale prova di convivenza assieme. Stiamo bene e fortunatamente anche lui è in telelavoro, pertanto cerchiamo di stare il più possibile uniti e al sicuro.

Non sono una persona molto abitudinaria, ma come tutti ho dovuto reinventare una quotidianità da zero. Mi mancano i familiari, la palestra e gli all you can eat.

Il virus e le misure per contrastarlo hanno avuto un impatto enorme sulla socialità e anche sugli spazi di aggregazione lgbtqi, come associazioni, serate, locali, eventi culturali. Come ripartire, come saranno i prossimi mesi?
Sebastiano Ridolfi sul palco del Bergamo Pride 2018

L’approccio peggiore credo sia quello di attendere che tornino le condizioni di prima. La realtà a cui eravamo abituati non si ripresenterà in tempi brevi. Credo in un modello “digital only”, in cui riproporre in una nuova veste le varie attività e iniziative online, magari approfittando del cambiamento imposto per ripensarle e migliorarle. Ho visto che tanti hanno già preso le prime iniziative e stanno circolando buone idee. Anche alcuni servizi di supporto che considero essenziali per chi è a rischio di violenza o isolamento tra le mura di casa, come il Telefono Amico, stanno tornando operativi tramite Internet.

La comunità Lgbtqi, inoltre, quando vuole, sa dimostrarsi utile e solidale anche al di fuori dei propri perimetri di azione tradizionali. La mia memoria va, ad esempio, alle iniziative solidali di vari Pride nel 2012 rispetto alla ricostruzione post-terremoto in Emilia. Credo che stavolta, con le gravi emergenze socioeconomiche che dovremo affrontare, non sarà da meno.

Come ti immagini il futuro a livello politico, sociale ed economico? Quali conseguenze, rischi, ma anche nuove sfide o possibilità?
Ridolfi lla conduzione di “Romeo in Love”

Stiamo vivendo una tragedia dalle dimensioni storiche, ma è in momenti come questo che si ha l’occasione e la necessità di cambiare per davvero, e di chiedersi quali errori stavamo commettendo nella nostra cosiddetta “normalità” precedente. È l’ora di rimboccarsi le maniche e di rendersi conto che questa sfida va vinta a livello planetario. COVID-19 ci ha dato dimostrazione di qualcosa che abbiamo avuto sempre sotto il naso, ma che abbiamo cercato in tutti i modi di negare: i confini non esistono in natura, così come non c’è un primo e un terzo mondo. La Terra è una soltanto, e siamo tutti esposti allo stesso rischio contro questo nemico invisibile. Lo si sconfigge solo se lo si fa tutti assieme.

Infine qual è oggi secondo te la prospettiva che si apre nella lotta per i diritti e la liberazione sessuale?

In tutto il mondo gli attivisti per i diritti civili saranno chiamati a un impegno ancora maggiore: nell’instabilità si coltivano i nuovi regimi, e con essi le privazioni e limitazioni delle libertà. La situazione in Ungheria, con i pieni poteri al premier e la sua recente stretta contro le persone transgender, costituisce un primo, chiaro esempio di regressione verso autoritarismi che la storia ha già più volte condannato ma non, purtroppo, ancora archiviato.


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